mercoledì 21 novembre 2007

Ecco perchè l'Italia dice no

Ecco perchè l'Italia dice noagli Ogm

PAOLO DE CASTRO*
Il rispetto del principio di massima precauzione, la tutela della salute dei consumatori e la difesa della qualità delle nostre produzioni agroalimentari restano per l’Italia un obiettivo prioritario: il nostro no agli Ogm verrà dunque ribadito chiaramente in ogni sede di confronto. Per questo, già dall’ultimo Consiglio dei ministri dell’Unione europea, ho avviato un’azione politico-diplomatica partendo dal collega francese Michel Barnier e proseguirò con un fronte sempre più qualificato di altri Stati membri. L’obiettivo immediato è spingere la Commissione a fare un passo indietro sul via libera alla commercializzazione di quattro nuovi semi biotech decisa di recente. In prospettiva c’è però l’intenzione di porre il tema della sovranità alimentare al centro delle politiche comunitarie costruendo, in seno al Consiglio dei ministri, una maggioranza qualificata più attenta alle richieste dei cittadini. In questo senso è confortante il segnale giunto dal commissario all’Ambiente, Dimas che, nonostante il parere favorevole dell’Efsa, ha rotto il fronte del sì dichiarandosi contrario all’autorizzazione alla coltivazione di due tipi di mais Ogm: forse il primo passo verso una completa riflessione a livello europeo in materia di organismi geneticamente modificati. E va in questa direzione anche la proposta italiana di una riforma dei meccanismi autorizzativi per gli Ogm presentata al Consiglio dei ministri all’Ambiente dell’Ue. Da parte nostra poi, già al prossimo Consiglio europeo chiederemo un incontro con il commissario ai Consumatori insieme al collega Barnier e ci auguriamo che le nostre richieste di attenzione possano essere soddisfatte. Per due buone ragioni. La prima è che non è accettabile una politica che si muova in netto e aperto contrasto con una volontà popolare già ampiamente manifestata: i cittadini del vecchio continente che hanno espresso una larga opinione anti Ogm non possono rimanere inascoltati. La seconda è che, al di là della validità e della salvaguardia di una seria prosecuzione delle attività di ricerca nell’ambito del transgenico, siamo convinti che lo stato attuale delle conoscenze non consenta aperture prive di rischio. Infine, un’ultima riflessione. Garantire elevati standard di sicurezza alimentare è un presupposto essenziale per mantenere alta la fiducia dei consumatori verso tutti i prodotti del made in Italy e, quindi, per far crescere le nostre imprese. Da queste considerazioni non possiamo prescindere. Da queste certezze partiamo per far valere in Europa la coscienza collettiva sugli Ogm e costruire un nuovo equilibrio che garantisca la salute dei cittadini, la tutela della biodiversità e il futuro dell’agroalimentare di qualità, senza rinunciare al ruolo centrale che l’innovazione tecnologica - oltre gli Ogm - potrà comunque offrire per lo sviluppo futuro. *ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali

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