mercoledì 30 aprile 2008

Un piano d'azione per eliminare la fame nel mondo

0 Aprile 2008
Un piano d'azione per eliminare la fame nel mondo
Arianna Latini

I vertici di 27 agenzie e organizzazioni delle Nazioni Unite con il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-Moon, si sono riuniti a Berna il 28 e 29 aprile. L'Onu, per poter affrontare la crisi alimentare globale, porterà avanti azioni di breve e lungo termine, tra le quali la creazione di una Task force composta dai vertici delle agenzie Onu, della Banca mondiale, del Fondo monetario e della Wto.

l 28 e 29 aprile si sono riuniti a Berna i vertici di 27 agenzie e organizzazioni delle Nazioni Unite, con il segretario generale dell'Onu Ban Ki-Moon, per elaborare una strategia contro la crisi provocata a livello mondiale dal rialzo dei prezzi dei prodotti alimentari. Già venerdì della scorsa settimana lo stesso Ban Ki-Moon aveva lanciato un appello per fronteggiare una "reale crisi mondiale", a seguito della grave crisi alimentare che colpisce molti Paesi in via di sviluppo, e richiesto "un'azione immediata".
Al vertice hanno partecipato, a fianco di Ban Ki-Moon, il direttore esecutivo del Programma alimentare mondiale (Pam) Josette Sheeran, il presidente della Banca mondiale, Robert Zoellick, il direttore della Fao, Jacques Diouf, il presidente dell'Ifad (International fund for agriculture development), Lennart Bage.
Durante il vertice di Berna, il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-Moon, ha annunciato, la creazione di una task force per poter affrontare la crisi alimentare globale. Il gruppo di lavoro sarà composto dai vertici delle agenzie Onu (tra cui Pam, Fao e Ifad) e potrà contare sulla collaborazione dalla Banca mondiale, del Fondo monetario e della Wto (World trade organization) e avrà il compito di studiare i dettagli di un piano d'azione e garantirne l'applicazione. Piano d'azione che, elaborato dall'Onu, include misure a breve e a lungo termine. Al momento, i Paesi donatori dovranno rispondere all'appello straordinario di 755 milioni di dollari lanciato dal Pam. L'urgenza deriva anche dal fatto che non si vede, per ora, la possibilità di un freno all'aumento dei prezzi alimentari. "Abbiamo visto il prezzo del grano diminuire negli ultimi giorni, ha spiegato Robert Zoellick, ma sono ribassi relativi, il prezzo resta alto." Sul lungo termine invece sarà necessario affrontare le sfide poste dal degrado ambientale e dai cambiamenti climatici oltre alle questioni strutturali e politiche, quali le sovvenzioni agricole dei paesi ricchi che, a detta dell'Onu, hanno distrutto l'agricoltura dei paesi poveri, distorcendo il commercio. Una soluzione a lungo termine deve anche mediare tra sostenitori e avversari dei biocarburanti. Il relatore delle Nazioni Unite per il Diritto all'alimentazione, Jean Ziegler, ha infatti rinnovato il suo appello per una "moratoria universale" sui biocarburanti, che ha accusato essere tra le cause della crisi, visto che la massiccia trasformazione delle materie prime alimentari in carburanti "ecologici" ha causato la scalata dei prezzi dei beni di prima necessità. Ziegler ha inoltre denunciato le speculazioni, che sarebbero responsabili del 30% del rialzo dei prezzi dei prodotti alimentari, chiedendo l'inquadramento dei mercati delle derrate agricole sul modello dei mercati finanziari.
A seguito dell'istituzione della Task force, il presidente dell'Ifad, Lennart Bage, ha annunciato di aver stanziato duecento milioni di dollari per rispondere alle esigenze immediate degli agricoltori poveri delle zone rurali del mondo, per l'acquisto dei fertilizzanti. Secondo Bage "e' necessario un triplice approccio. In primo luogo inviare aiuti alimentari di emergenza, in secondo luogo fornire sostegno immediato, a breve termine, per consentire ai piccoli agricoltori di piantare nella prossima stagione e, a lungo termine, prevedere investimenti in agricoltura per garantire la sicurezza alimentare per lo sviluppo rurale e per eliminare alla radice le cause della fame". A causa infatti di quello che l'Ifad ha definito il "triplice flagello", la povertà, l'impennata dei prezzi dei prodotti alimentari e il cambiamento climatico, ci sono nel mondo 720 milioni di persone estremamente povere a rischio, che vivono in zone rurali e che dipendono, per la loro sussistenza, dall'agricoltura.
Il segretario generale dell'Onu e il presidente della Banca mondiale hanno anche chiesto la fine delle restrizioni all'export, decise da alcuni paesi come Argentina ed India, che spingono al rialzo i prezzi delle derrate alimentari.
Di sicurezza alimentare mondiale si parlerà inoltre alla Conferenza della Fao, a Roma dal 3 al 5 giugno, che rappresenta un appuntamento di alto livello per una verifica sullo stato della crisi.
Sul tema della crisi alimentare sono anche intervenute le maggiori Organizzazioni agricole italiane. Secondo Giuseppe Politi, presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori per i paesi in via di sviluppo" bisogna far crescere le agricolture attraverso ricerca e innovazione". Secondo Federico Vecchioni, presidente di Confagricoltura, "non è escluso che le condizioni di mercato mutino perché è aumentata anche la volatilità. Un problema di così ampia portata però, non può essere gestito solo dalle dinamiche di mercato."
"La forte volatilità delle quotazioni è l'effetto delle speculazioni internazionali in atto, che si sono spostate dai mercati finanziari a quelli delle materie prime" afferma Coldiretti, che cita Achim Steiner, a capo del programma ambientale dell'Onu, per cui "oggi c'è abbastanza cibo sul Pianeta per dare da mangiare a tutti", e milioni di persone si sono ritrovate nell'impossibilità di comprare cibo a causa dell'impennata dei prezzi.

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