venerdì 2 maggio 2008

OGM: CNR, IN MAIS OGM 100 VOLTE MENO TOSSINE CANCEROGENE CHE NEL TRADIZIONALE

OGM: CNR, IN MAIS OGM 100 VOLTE MENO TOSSINE CANCEROGENE CHE NEL TRADIZIONALE

Roma, 13 nov. (Adnkronos Salute) - Il mais geneticamente

modificato "è più sano e sicuro per l'uomo di quello tradizionale. E

con molte meno tossine cancerogene". Parola di scienziati . La

comunità scientifica italiana si dà appuntamento a Roma per difendere

il cibo biotech dagli attacchi della coalizione 'Liberi da Ogm', che

ha annunciato di voler fare un referendum per bandire queste

coltivazioni e alimenti dal territorio nazionale. E per controbattere

alla "nuova biotecnofobia" tira fuori dal cilindro i risultati di uno

studio italiano condotto nel 2005, messi sotto silenzio.

"Non solo il mais Ogm è più produttivo, perché rende 159

quintali per ettaro rispetto ai 111 del tradizionale. Con una

differenza del 43% - spiega il ricercatore del Centro nazionale delle

ricerche (Cnr), Roberto Defez - ma è più sicuro perché contiene meno

tossine potenzialmente cancerogene: le fumosine". La differenza è

inequivocabile: "La presenza di queste sostanze dovute a un parassita

del granturco è di 1 a 100. Cioè nel mais biotech le presenze di

fumosine sono 100 volte inferiori". Un dato rilevante, sottolinea,

"visto che la nuova normativa europea entrata in vigore dal primo

ottobre stabilisce una soglia massima di queste tossine molto più

bassa, che - dice Defez - il 50% del mais tradizionale italiano supera

però abbondantemente". Le fumosine sono sospettate di provocare il

tumore dell'esofago e diverse alterazioni del sistema nervoso

centrale. Per questa ragione particolari attenzioni sono riservate a

donne incinte e bambini.

"Cosa succederà al comparto del mais italiano, che rappresenta

il 30% di quello europeo, e che supera le soglie massime consentite?

Che fine farà l'economia di tante aziende italiane?", si chiede Defez

e con lui il resto degli scienziati italiani. Come se non bastasse,

Amedeo Pietri, dell'Istituto di scienze degli alimenti e nutrizione

dell'università Cattolica di Piacenza, avverte: "Nel mais italiano

tradizionale anno dopo anno cresce la presenza delle fumosine. E senza

guardare gli spetti di sicurezza alimentare ma solo quelli economici -

aggiunge - nel 2005 le aziende agricole hanno perso un miliardo di

euro di mancati introiti per aver scelto le colture tradizionali e non

le biotech. Con possibili pesanti ripercussioni sull'export italiano e

sull'immagine del Belpaese".

(Sch/Adnkronos Salute)

13-NOV-07 18:02

NNNN

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