OGM: CNR, IN MAIS OGM 100 VOLTE MENO TOSSINE CANCEROGENE CHE NEL TRADIZIONALE
Roma, 13 nov. (Adnkronos Salute) - Il mais geneticamente
modificato "è più sano e sicuro per l'uomo di quello tradizionale. E
con molte meno tossine cancerogene". Parola di scienziati . La
comunità scientifica italiana si dà appuntamento a Roma per difendere
il cibo biotech dagli attacchi della coalizione 'Liberi da Ogm', che
ha annunciato di voler fare un referendum per bandire queste
coltivazioni e alimenti dal territorio nazionale. E per controbattere
alla "nuova biotecnofobia" tira fuori dal cilindro i risultati di uno
studio italiano condotto nel 2005, messi sotto silenzio.
"Non solo il mais Ogm è più produttivo, perché rende 159
quintali per ettaro rispetto ai 111 del tradizionale. Con una
differenza del 43% - spiega il ricercatore del Centro nazionale delle
ricerche (Cnr), Roberto Defez - ma è più sicuro perché contiene meno
tossine potenzialmente cancerogene: le fumosine". La differenza è
inequivocabile: "La presenza di queste sostanze dovute a un parassita
del granturco è di
fumosine sono 100 volte inferiori". Un dato rilevante, sottolinea,
"visto che la nuova normativa europea entrata in vigore dal primo
ottobre stabilisce una soglia massima di queste tossine molto più
bassa, che - dice Defez - il 50% del mais tradizionale italiano supera
però abbondantemente". Le fumosine sono sospettate di provocare il
tumore dell'esofago e diverse alterazioni del sistema nervoso
centrale. Per questa ragione particolari attenzioni sono riservate a
donne incinte e bambini.
"Cosa succederà al comparto del mais italiano, che rappresenta
il 30% di quello europeo, e che supera le soglie massime consentite?
Che fine farà l'economia di tante aziende italiane?", si chiede Defez
e con lui il resto degli scienziati italiani. Come se non bastasse,
Amedeo Pietri, dell'Istituto di scienze degli alimenti e nutrizione
dell'università Cattolica di Piacenza, avverte: "Nel mais italiano
tradizionale anno dopo anno cresce la presenza delle fumosine. E senza
guardare gli spetti di sicurezza alimentare ma solo quelli economici -
aggiunge - nel 2005 le aziende agricole hanno perso un miliardo di
euro di mancati introiti per aver scelto le colture tradizionali e non
le biotech. Con possibili pesanti ripercussioni sull'export italiano e
sull'immagine del Belpaese".
(Sch/Adnkronos Salute)
13-NOV-07 18:02
NNNN
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